È stata uccisa, sezionata in più di dieci pezzi e poi chiusa in alcuni sacchi che sono stati abbandonati nelle campagne di Valeggio sul Mincio, in provincia di Verona. Il cadavere della donna è stata ritrovato sabato sera da un allevatore in una zona isolata di località Gardone e, secondo gli investigatori che hanno “ricostruito” completamente il corpo, era stato scaricato nelle 24, massimo 48, ore precedenti.

Chi ha ucciso, sono convinti i carabinieri, lo ha fatto altrove. Poi dopo aver tagliato il cadavere, probabilmente con una sega a motore, lo ha trasportato sul luogo del ritrovamento e ha sparpagliato i pezzi in un ipotetico cerchio del diametro di circa 5 metri. Una disposizione che potrebbe far pensare a un rituale, ma gli inquirenti fanno notare che la donna non ha subito mutilazioni.

I militari dell’Arma stanno cercando di risalire all’identità della vittima, la cui testa è intatta. Di certo, si tratta di una donna tra i 30 e i 40 anni di carnagione chiara, capelli castani e con addosso la sola biancheria intima. Le indagini stanno vagliando le segnalazioni di persone scomparse e allo stesso tempo si sta provando a capire quanto possano raccontare quanto i resti del cadavere. E nelle ultime ore, grazie alla luce del giorno e all’assenza di pioggia, gli investigatori stanno cercando eventuali altri elementi tra cui impronte di scarpe o di pneumatici.

L'articolo Verona, donna uccisa e fatta in 10 pezzi con una sega a motore. Poi i suoi resti disposti in cerchio in campagna proviene da Il Fatto Quotidiano.



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