L’ufficio di presidenza del Senato ha sospeso per alcuni giorni i senatori Loredana De Petris (Sinistra Italiana), Paola Taverna e Vincenzo Santangelo (entrambi Cinquestelle) per le “intemperanze” avvenute durante le sedute di Palazzo Madama in cui è stata discussa la riforma elettorale.

Lucio Barani, capogruppo di Ala, voleva sanzioni più dure: “Grasso predica bene e razzola male, utilizzando due pesi e due misure e non rispettando minimamente il suo ruolo super partes nella gestione di tutto quanto avviene nell’aula del Senato – dice il craxiano in forza ai verdiniani – Lo ha già dimostrato più volte, ma le misure proposte contro quanti, nel corso dell’esame della legge elettorale, hanno impedito il regolare svolgimento dei lavori o si sono abbandonati a gesti oltraggiosi verso altri senatori sono a dir poco sconcertanti”. Le “punizioni” decise nei confronti dei senatori sono troppo blande, secondo Barani. “E’ un atteggiamento prepotente, ingiusto e a dir poco assurdo – ha spiegato ancora Barani – da parte di chi si professa erede di Falcone e Borsellino e per questo ho abbandonato la sceneggiata perpetrata in Consiglio di presidenza”.

L'articolo Legge elettorale, “intemperanze” durante le votazioni: l’ufficio di presidenza sospende De Petris, Taverna e Santangelo proviene da Il Fatto Quotidiano.



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