“La reintroduzione dalla causale è un ostacolo. Si torna indietro di 15 anni. E il rischio è che si blocchino le assunzioni”. I consulenti del lavoro sono, sostanzialmente, tutti d’accordo: sulle novità in tema di lavoro che dovrebbero entrare nel cosiddetto “decreto dignità” voluto dal governo M5s-Lega, in particolare sull’inserimento della causale per i contratti a tempo determinato a partire dal primo rinnovo e sul tetto alla somministrazione, che non potrà superare il 20% del totale degli occupati a tempo indeterminato e che verrà conteggiata insieme ai determinati, c’è una netta bocciatura. “Fissare dei paletti blocca le assunzioni a tempo determinato, necessarie per le aziende, e che risultano essere il primo step per un contratto più stabile” dicono al Festival del Lavoro organizzato dal Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro a Milano. “C’è il rischio che si limiti la possibilità di assumere i giovani”.

L'articolo Decreto dignità, i consulenti del lavoro contro il governo: “È un ritorno al passato. Si riduce la possibilità di assumere” proviene da Il Fatto Quotidiano.



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