Al centro dell'operazione della Dda di Potenza, condotta da Polizia e Carabinieri, che stamattina ha riguardato uomini politici e amministratori lucani, c’è la costruzione del nuovo ospedale di Lagonegro. Sono oltre cento gli indagati del blitz antimafia, tra cui il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, che ha consegnato agli investigatori il telefono cellulare mentre sarebbe stato perquisito il suo ufficio. Secondo quanto si è appreso, Bardi sarebbe estraneo alla parte dell'inchiesta che riguarda la costruzione del nuovo ospedale di Lagonegro, mentre sarebbe coinvolto in una "segnalazione" per un militare della Guardia di Finanza (Bardi è stato in passato vicecomandante generale delle fiamme gialle).

L'inchiesta

Altri aspetti che riguarderebbero Bardi nell'inchiesta si riferiscono al cambio alla guida dell'Azienda ospedaliera "San Carlo" di Potenza: in questo ambito, l'inchiesta riguarda anche i componenti della giunta regionale in carica all'epoca dei fatti. Le delibere all'attenzione degli investigatori sarebbero quelle relative al fondo di riparto. "Si va avanti in un momento di crisi senza precedenti", ha dichiarato Bardi che ha aggiunto: "Sono come sempre disponibile a collaborare con gli inquirenti per chiarire ogni aspetto". Fonti vicine al governatore lucano hanno inoltre sottolineato che le delibere oggetto dell'inchiesta "sono atti pubblici, approvate senza secondi fini". Per quanto riguarda i tamponi, Bardi ha sottolineato di "non aver ricevuto alcun favore". 



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