“Un caso grave di corruzione di regime”, in cui il “primo sospettato è il premier di Israele che ha usato il suo grande potere in maniera proibita”. Con queste parole la procuratrice Liat Ben Ari si è rivolta al tribunale di Gerusalemme davanti al quale siede il premier Benyamin Netanyahu. Le accuse – da lui sempre respinte – riguardano corruzione, frode e abuso di potere in tre distinte inchieste giudiziarie. Netanyahu, secondo la procuratrice, ha “usato il potere del suo incarico per le sue ambizioni personali”, ha abusato il suo potere “come legislatore e come regolatore”. Accuse che, ha spiegato Liat Ben Ari, si basano “su un’ampia serie di prove, dirette e circostanziate”.
L’udienza è iniziata proprio mentre il presidente Reuven Rivlin avvierà le consultazioni con i partiti per la formazione del governo. Il Likud sarà la prima formazione ad essere ascoltata per provare ad arrivare alla formazione di un nuovo esecutivo dopo le elezioni inconcludenti del mese scorso. Il voto del 23 marzo è stato in gran parte un referendum su Netanyahu, ma non ha prodotto un verdetto chiaro. Il Likud di Netanyahu ha ottenuto 30 dei 120 seggi della Knesset, mentre la coalizione della quale fa parte non è riuscita ad arrivare ai 61 seggi necessari per ottenere la maggioranza.
Di fronte alla sede del tribunale distrettuale di Gerusalemme si sono organizzati due picchetti di dimostranti. Uno è composto da aderenti al movimento ‘Crime Minister’, che invoca la rimozione immediata di Netanyahu dalla carica di primo ministro in virtù delle gravi accuse a lui rivolte. Fra i dimostranti – alcune decine – ne spicca uno che indossa la tenuta da carcerato ed una maschera con le sembianze del premier.
A breve distanza, separato da un cordone di agenti, c’è un picchetto di tono opposto organizzato da due deputati del Likud, Galit Distel-Etebaryan e Shlomo Kar’i. Su un palco hanno eretto un cartellone su cui si legge, con un riferimento alla elezioni politiche di fine marzo: “Il popolo ha scelto: Netanyahu”. Mentre in un altro messaggio, rivolto direttamente al premier, viene assicurato: “Non marcerai mai da solo”.
L'articolo Israele, riprende il processo a Netanyahu. Il procuratore: “Grave corruzione di regime, ha usato il potere per ambizioni personali” proviene da Il Fatto Quotidiano.
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