“Se l’andamento epidemiologico lo consentirà”, da metà giugno l’Austria riaprirà il confine con l’Italia. Ma nel caso in cui la curva non lo consentisse, Vienna valuterà la ripresa degli spostamenti con le Regioni italiane che possono vantare dati positivi. Nei giorni scorsi l’Austria aveva annunciato per il 15 giugno l’apertura definitiva dei confini con Germania, Liechtenstein e Svizzera. La scorsa settimana aveva poi prospettato un’apertura anche verso altri Stati limitrofi per consentire agli austriaci il rientro senza i 14 giorni di quarantena. “La situazione in Italia è quella più difficile. Cerchiamo comunque a breve una soluzione”, aveva detto il cancelliere Sebastian Kurz e solo il 28 maggio il ministro della Salute aveva frenato, definendo l’Italia “ancora un focolaio”.
La scelta di temporeggiare sull’apertura con l’Italia è stata fatta anche dalla Svizzera, che riteneva prematura una riapertura il 3 giugno e i viaggi, se pure possibili ai cittadini svizzeri, erano vivamente sconsigliati. La decisione sulle date però è fluida e dipende dall’andamento dell’epidemia nei vari Paesi. La Grecia, ad esempio, in un primo momento aveva deciso di far entrare in territorio nazionale dal 15 giugno tutti i turisti provenienti da 29 Paesi, tra cui Australia, Danimarca, Giappone, Nuova Zelanda, Norvegia, Corea del Sud. Poi ha aperto anche all’Italia, ma con regole precisa dal 15 al 30 giugno per chi proviene da Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto. Per loro scatta comunque la quarantena in albergo dopo il tampone: 7 giorni per i negativi, 14 per chi è positivo. Dal 1 luglio invece tutti gli aeroporti greci apriranno ai voli internazionali, con test casuali per i passeggeri all’arrivo.
L'articolo Coronavirus, l’Austria riapre all’Italia da metà giugno. Vienna: “Se i contagi lo permettono, altrimenti via libera solo per alcune Regioni” proviene da Il Fatto Quotidiano.
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