Nessun concordato, Mercatone Uno è stata dichiarata fallita. E gli oltre 1.800 lavoratori in tutta Italia lo hanno scoperto attraverso facebook e whatsapp, durante la notte. Davanti a numerosi negozi chiusi sono in corso presidi e sit-in dei lavoratori. Shernon Holding, la società che un anno fa aveva acquistato i 55 punti vendita chiusi tra ieri e oggi, un mese fa aveva fatto domanda di ammissione al concordato preventivo, la procedura che attraverso un iter giudiziario al tribunale civile permette di ripianare i debiti con i creditori. Per il 30 maggio era stato convocato al ministero dello Sviluppo economico il tavolo di crisi. Ma giovedì il Tribunale di Reggio Emilia ha dichiarato il fallimento. Shernon ha rilevato l’azienda dopo il dissesto per il quale sono indagati con l’ipotesi di bancarotta fraudolenta ex soci e amministratori.

Sono oltre 500 le aziende fornitrici che vantano crediti non riscossi per circa 250 milioni di euro. Di fronte alla notizia, l’Associazione Fornitori Mercatone Uno rende noto di seguire attentamente “il percorso giuridico che si evolverà, soprattutto per capire le conseguenze tra questo fallimento e il procedimento di amministrazione straordinaria del Gruppo Mercatone, al fine di tutelare i crediti dei propri associati e i livelli occupazionali”. I fornitori, ha dichiarato William Beozzo, direttore dell’Associazione, “hanno sempre manifestato a tutti gli organi competenti le proprie perplessità sull’operazione con Shernon Holding. Sono stati persi altri 8 mesi e ulteriori risorse finanziarie. Ricordiamo che in gioco non ci sono solo i 1.860 dipendenti del Gruppo, a cui mandiamo tutta la nostra solidarietà, ma anche tutti i dipendenti delle nostre aziende, un indotto che coinvolge in Italia quasi 10.000 persone”.

“Il ministero del Lavoro e il Mise che dovevano vigilare dove sono?”, scrive su Facebook la Filcams Cgil Reggio Emilia. “È inaccettabile che gli organi di vigilanza del ministero dello Sviluppo economico, che appena la scorsa estate avevano permesso l’acquisto da parte della nuova società di quel che rimaneva di Mercatone Uno, non abbiano verificato la sostenibilità aziendale degli acquirenti. I lavoratori avevano sostenuto non pochi sacrifici in termini di orari e salari abbattuti, e una volta incassata la flessibilità l’azienda ha bypassato ogni rapporto con le organizzazioni sindacali, fino all’incredibile epilogo scoperto nottetempo. C’è già una convocazione presso la task force regionale per il 28 mattina e il 30 al Mise. Chiediamo anche al presidente Emiliano e alle prefetture di attivarsi. L’operazione di passaggio era sembrata opaca fin dall’inizio. Non è accettabile che si operi in questo modo, che si giochi con le vite delle persone che dalla sera alla mattina scoprono di non avere più un lavoro e che la società per la quale erano assunti è fallita. Questo è modo selvaggio di procedere, chi ha dato la fiducia a questi pseudo imprenditori?”.

L'articolo Mercatone Uno fallita, 55 negozi chiusi nella notte. Nessun avviso ai 1.800 lavoratori: lo scoprono dai social proviene da Il Fatto Quotidiano.



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