Battuta d’arresto per il mercato del lavoro dopo i dati positivi di agosto. A settembre, stando alla nota flash dell’Istat, il tasso di disoccupazione è risalito al 10,1%, 0,3 punti in più rispetto al mese precedente, e quello giovanile è aumentato al 31,6% contro il 31,4% di agosto. Gli occupati sono diminuiti di 34mila unità soprattutto per effetto di un calo dei dipendenti permanenti (77mila in meno rispetto al mese precedente) non controbilanciato dall’aumento dei lavoratori a termine, aumentati di 27mila unità nonostante nonostante l’entrata in vigore a luglio del decreto Dignità.
I tassi dei senza lavoro restano migliori rispetto al settembre 2017, quando la disoccupazione era all’11,2% e per il giovani il tasso si era attestato al 31,9%. Ma la composizione della forza lavoro è cambiata notevolmente: rispetto allo stesso mese di un anno fa sono diminuiti di 184mila unità i dipendenti stabili mentre quelli a termine sono 368mila in più. I lavoratori indipendenti sono invece saliti di 22mila unità.
In tutto gli occupati sono 23.308.000 e il tasso di occupazione è al 58,8%, in calo dal 59% di agosto. Nella fascia tra i 15 e i 24 anni il tasso di occupazione è al 17,3%, invariato su agosto. Tra i 15 e i 24 anni lavorano 1.019.000 persone (+6.000 su agosto) mentre i disoccupati sono 470.000.
L'articolo Istat: “A settembre calano occupati stabili, salgono quelli a termine. Torna oltre il 10% il tasso di disoccupazione” proviene da Il Fatto Quotidiano.
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