Quasi 3 milioni di euro di multe per i vertici della Banca Popolare dell’Etruria, ora in liquidazione. E 120mila euro di questi sono a carico di Pier Luigi Boschi, ex vice presidente dell’istituto di credito e padre del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Maria Elena. È quanto emerge dalle quattro delibere della commissione di Consob, comunicate al termine del processo di notifica, che confermano quanto aveva anticipato Il Fatto Quotidiano lo scorso 2 giugno.

Per papà Boschi era già stato sanzionato da Banca d’Italia nel 2014 “violazioni di disposizioni sulla governance, carenze nell’organizzazione, nei controlli interni e nella gestione nel controllo del credito e omesse e inesatte segnalazioni alla vigilanza”. In questo caso, le sanzioni pari a 2,76 milioni di euro nei confronti di 33 consiglieri e dirigenti riguardano – come aveva spiegato Il Fatto – le obbligazioni senior e subordinate emesse dall’istituto di credito aretino tra il 2012 e il 2014, quelle poi azzerate il 22 novembre 2015 dal decreto di risoluzione del governo – il cosiddetto “salva banche” – che in una notte le ha trasformate in carta straccia.

Centodieci milioni di subordinate perse dai risparmiatori che hanno poi presentato esposti per truffa nei confronti della banca lamentando di non essere stati adeguatamente informati sui rischi reali. Ed è proprio sulle carenze del prospetto informativo diffuso da Etruria che Consob ha emesso le sanzioni: la vecchia popolare, secondo l’autorità di vigilanza, non ha inserito nel prospetto informativo il corretto livello di rischio delle obbligazioni vendendole come prodotti comuni anche al mercato retail più debole – piccoli risparmiatori – che avrebbero dovuto invece esserne esclusi.

 

L'articolo Banca Etruria, Consob multa i vertici per 2,7 milioni di euro. A Pier Luigi Boschi sanzioni per 120mila euro proviene da Il Fatto Quotidiano.



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